Rabbia, capricci e disturbo oppositivo-provocatorio
La rabbia, come ogni emozione primaria, è fondamentale per preservare la specie umana in quanto ci consente di renderci conto che stiamo subendo un danno.
Solitamente i bambini la manifestano liberamente ogni volta che si trovano in difficoltà nel tollerare la frustrazione ad es. conseguente ad un no imposto dagli adulti: in base alla reazione di questi ultimi, impareranno a comprendere e prevedere i limiti necessari per vivere con gli altri, accettandoli progressivamente.
I conflitti, in quest’ottica, diventano imprescindibili per lo sviluppo psico-emotivo del bambino, in quanto gli consentono di allenarsi nel conoscere e gestire le proprie emozioni, sviluppando empatia e capacità di controllare i propri comportamenti.
La frequenza e l’intensità delle manifestazioni di rabbia dipende in primis dal temperamento (innato) del bambino, ma anche dalle modalità di interazione con chi per lui è un punto di riferimento affettivo.
A volte accade che tale combinazione inneschi delle dinamiche relazionali che portano ad esasperare e consolidare certi comportamenti del bambino e all’insorgenza di un Disturbo Oppositivo Provocatorio.
Questa problematica può portare disagi importanti in vari contesti di vita del bambino, in quanto egli molto spesso si dimostra irritabile e ostile e mette in atto comportamenti vendicativi e di sfida verso adulti e coetanei.
Un percorso psicologico si dimostra molto utile per comprendere quel che mantiene questa problematica e sviluppare nuove risorse per gestire le difficoltà del bambino.