Disturbi dell'umore
Cambiamenti nel tono dell’umore possono considerarsi normali, sono infatti connessi a ciò che ci accade e al nostro modo di interpretarlo e farvi fronte.
I pensieri e le emozioni sono reciprocamente collegati: quel che pensiamo influenza come ci sentiamo e viceversa, creando il nostro personale modo di vivere la realtà.
Nel momento in cui, invece, l’umore tende ad essere triste e malinconico per la maggior parte del tempo e ciò interferisce significativamente con diverse aree della nostra vita (sociale, relazionale o lavorativa), si parla di Disturbi depressivi.
Il più conosciuto tra essi è la Depressione maggiore, in cui l’umore depresso non è dovuto a eventi specifici e si accompagna a perdita di interesse e piacere per le normali attività, carenza di energie e di capacità di concentrazione, disturbi del sonno e dell’appetito, bassa autostima e, talvolta, ideazione suicidaria.
Se i sintomi sono invece meno intensi, ma l’umore depresso persiste da almeno due anni e diviene cronico, si parla di Disturbo depressivo persistente, problematica spesso meno facilmente identificata in quanto, appunto, caratterizzata da segnali meno allarmanti.
Sintomi di un disturbo depressivo possono essere anche frequenti scatti di rabbia e aggressività, in tal caso si parla di Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente, caratterizzato da un’irritabilità pervasiva che permane tra una crisi e l’altra.
Meno conosciuti come disturbi depressivi, ma non meno rilevanti, sono invece i Disturbi bipolari, caratterizzati dalla presenza di episodi depressivi alternati ad episodi maniacali o ipomanicali, in cui la persona vive un umore euforico e comportamenti disinibiti o eccessivi a vari livelli, (ad es. logorrea, ridotta necessità di dormire,accelerazione del pensiero e attivazione psicomotoria), che talvolta possono diventare pericolosi per se stessi o per gli altri.
Se ti riconosci in una di queste problematiche, può esserti di aiuto iniziare un adeguato percorso di auto-consapevolezza che ti permetta di comprendere il significato di questa sofferenza e di valutare le strategie più utili per affrontarlo evitando ricadute.
La psicoterapia cognitivo- comportamentale, abbinata ad interventi basati sulla mindfulness, può essere un valido contributo nel riconoscere cosa accade dentro di te, imparare a distanziarti dal flusso di pensieri che portano questi disturbi a mantenersi e apprendere nuove strategie per relazionarti a te stesso e agli altri.