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Giocattoli allineati meticolosamente

Pensieri ricorrenti, rituali e disturbo ossessivo-compulsivo

Nella prima infanzia, la ripetizione frequente di alcuni giochi e azioni è molto frequente e consente ai bambini di sperimentarsi nelle situazioni, sentendosi competenti e acquisendo un senso di efficacia personale.

I rituali quotidiani, inoltre, rassicurano e consentono di prevedere la realtà e di muoversi nel mondo con maggior sicurezza e autonomia.

Da un punto di vista psicologico, anche il pensiero magico, ovvero la convinzione che i propri pensieri ed emozioni possano influenzare la realtà circostante, aiutano a percepire un senso di controllo verso il mondo circostante, diminuendo ansia e incertezza.

Tuttavia, a volte, l’ansia che il bambino prova nei confronti di alcune situazioni che lo spaventano può diventare molto difficile da gestire e manifestarsi attraverso pensieri ossessivi (ricorrenti e intrusivi), che lo portano a mettere in atto dei comportamenti compulsivi (rituali), percepiti come unico modo per scongiurare il pericolo temuto.

In età evolutiva il Disturbo Ossessivo Compulsivo tende ad insorgere tra i 9 e gli 11 anni e rende la quotidianità del bambino e della sua famiglia molto faticosa e difficile, compromettendo spesso vari contesti di vita.

È molto importante ricorrere ad un supporto specialistico tempestivamente, per aiutare i genitori a gestire le difficoltà del figlio in modo più efficace e diminuire la sofferenza del bambino che necessita di imparare a mettere in atto comportamenti più utili per affrontare le proprie paure.